Valentina Cacciotti è la nostra prima volontaria medica del 2014. Si prepara a partire e ad affrontare un’esperienza speciale, quella delle campagna sanitaria itinerante nella regione dell’Apurimac che si svolgerà tra marzo ed aprile. Oggi è venuta a trovarci nella nostra nuova sede, in modo da sbrigare gli ultimi adempimenti burocratici e per raccontarci le sue sensazioni a pochi giorni dalla partenza.
Valentina, puoi raccontarci brevemente le tue esperienze di vita nel corso degli ultimi anni.
Dopo la maturità ho deciso di seguire un percorso di studi in medicina, terminato il 30 ottobre.
Appena laureata ho iniziato, a novembre, il tirocinio per l’esame di stato e, fortunatamente, ho ricevuto l’abilitazione poche settimane fa.
Adesso sono in attesa dell’esame di specializzazione che, probabilmente, si terrà durante il periodo estivo
Mancano pochi giorni alla tua partenza vero?
Si partirò il 23 marzo e rimarrò in Perù fino al 28 aprile. Ho deciso di prolungare leggermente la mia permanenza in Perù in modo da avere il tempo, una volta terminata la campagna sanitaria, di visitare questo splendido paese.
Cosa ti ho portata a decidere di vivere questa esperienza?
Sognavo di vivere un esperienza del genere sin da quando frequentavo i miei studi universitari.
Negli ultimi mesi ho avuto esperienze in contesti particolari, come quella per il servizio immigrati della Caritas di Roma ma mi piacerebbe essere partecipe di un’esperienza all’estero, a contatto con pazienti e colleghi diversi da quelli che si possono incontrare in Italia tutti i giorni.
Nel futuro quale strada vorresti che prendesse la tua carriera medica: vorresti proseguire il lavoro nei paesi in via di sviluppo o preferiresti intraprendere la classica carriera medica?
Una volta ritornata in Italia, arricchita dalla splendida opportunità di lavorare sulle Ande, mi piacerebbe proseguire la mia carriera nel mio paese ma senza mai tralasciare la possibilità di continuare ad aiutare chi vive in contesti più difficili del nostro.
Perciò si, in futuro mi piacerebbe partecipare di nuovo a progetti del genere.
Cosa provi a pochi giorni dalla partenza?
Il sentimento predominante è l’emozione a cui si aggiunge, però, un velo di paura.
Sono un po’ spaventata dalla possibilità di sentirmi inadeguata ad un contesto del genere, in cui i problemi che si trovano possono essere diversi dalle problematiche classiche di un ospedale italiano.
Dai racconti di chi ha già partecipato ad attività del genere ho capito che non sarà una passeggiata.
Girare con l’unità ambulatoriale mobile per i villaggi dell’Apurimac non sarà semplice ma sono pronta a mettermi a disposizione con tutta me stessa.
Da un lato tutto questo mi spaventa, ma dall’altro mi ha regalato ancora più entusiasmo.
Come ti stai preparando in questi giorni?
Al di là di tutti gli adempimenti di natura burocratica, che sto affrontando grazie all’aiuto di Apurimac e del suo staff, sto studiando lo spagnolo, in modo da potermi relazionare meglio con il personale sanitario peruviano con cui lavorerò e sto cercando di imparare anche qualche vocabolo della lingua quechua, parlata dalle popolazioni che vivono in Apurimac.
A Valentina è diretto il nostro in bocca al lupo. Le auguriamo di vivere al meglio ogni istante di questa splendida esperienza.