Elisa Buzzi è coordinatrice delle campagne sanitarie di Cuzco ed è venuta a trovarci nella nostra sede di Roma durante il suo periodo di vacanza. Approfittando della sua presenza, fra una chiacchierata e l’altra, abbiamo avuto l’opportunità di farle una piccola intervista.
– Elisa, come hai conosciuto Apurimac?
– Ero già in Perù per un altro lavoro, quando mi si è presentata l’occasione di lavorare nell’ambito della campagne sanitarie di Apurimac. Detto, fatto! Dal Novembre del 2012 sono coordinatrice della campagna sanitaria che svolge attività di assistenza medica e di educazione sanitaria in tre zone dell’Apurimac: Cotabambas, Progreso e Coyllurqui.
– Quali sono i servizi che offrite durante le vostre campagne?
– Principalmente si tratta di fornire cure mediche, assistenza sanitaria ed educazione alla salute. Durante l’estate è stata fatta una campagna itinerante nel distretto di Progreso e sono stati offerti servizi di medicina generale, ecografia, odontoiatria, laboratorio analisi e farmacia, oltre naturalmente a opere di educazione e sensibilizzazione ad adulti e bambini. L’educazione è fondamentale, specialmente in zone difficilmente raggiungibili sia dalle persone che dai mezzi di informazione (Progreso si trova a 3850 metri s.l.m.).
– Parlaci del rapporto con la gente del posto e con le persone con cui hai dovuto lavorare…
– Io ed i miei collaboratori siamo sempre stati bene accolti. E’ fondamentale che sia i beneficiari che le istituzioni coinvolte nell’organizzazione delle attività siano consapevoli dell’importanza di quello che facciamo. Sono stati siglati accordi scritti con la Direzione Regionale della Salute e con l’Unità Gestione Educativa Locale, proprio per mettere nero su bianco questa sorta di partenariato, fondamentale per la buona riuscita delle attività. E le istituzioni hanno fatto un grande lavoro loro stesse, coinvolgendo anche altri attori.
– Ad esempio?
Per citarne uno, è stata coinvolta una emittente radiofonica al fine di avere spazi proprio per parlare dell’importanza dell’igiene. I mass-media sono un veicolo importante per la trasmissione delle informazioni, e questo le istituzioni lo hanno capito!
– E dal punto di vista formativo?
– Ogni volta che si prescrive una cura, si cerca sempre di essere completi e di fornire il maggior numero di informazioni utili a chi viene a chiedere assistenza medica. Le persone che hanno saputo delle nostre campagne sono accorse molto numerose e noi cerchiamo di prodigarci il più possibile. Anche perché chi viene da noi sarà poi fonte di informazione per altri che invece sono impossibilitati a raggiungerci (o che NOI non siamo in grado di raggiungere..!) .
Inoltre abbiamo collaborato con dei professori di tutte e tre le zone coinvolte nelle attività della campagna per la redazione di un libro didattico per bambini sull’igiene e la sanità. Siamo molto orgogliosi di questo lavoro; attualmente il libro è in fase di stampa e verrà distribuito prossimamente nelle scuole della regione!
– Ci sono degli aneddoti che vuoi raccontarci?
Una volta è arrivato da noi un bambino con il gesso al braccio e i genitori ci dissero che il braccio gli faceva male. Parlando, è venuto fuori che il bambino aveva il gesso da sei mesi e che non avevano pensato che dovevano togliere il gesso dopo la guarigione del braccio stesso! Fortunatamente adesso il bambino sta bene, ma ecco cosa vuol dire la disinformazione…! Un’altra volta è arrivata una bambina che, caduta dalla bicicletta, si era fatta un taglio piuttosto profondo ad una gamba. Purtroppo il medico in quel momento era assente e ci si è dovuti arrangiare.. è necessario anche saper improvvisare in zone dove le infrastrutture e i mezzi a disposizione sono molto scarsi.
Bene Elisa, grazie per la tua testimonianza! Speriamo di aver invogliato qualcuno ad approfondire la tematica, magari consultando il nostro sito http://www.apurimac.it !
A presto!